Cinque pallottole, sparate con accanimento. E il poveretto non è sopravvissuto. Come avrebbe potuto, con quattro proiettili nel disco rigido e uno nel monitor? La vittima dell'assalto di un nervosissimo signore di Issaquah, ridente cittadina dello stato di Washington, era infatti il suo personal computer, colpevole di avergli creato un problema di troppo. L'episodio, che risale al febbraio del 1997, non va registrato tra le follie d'oltreoceano. Rappresenta piuttosto la punta di diamante di un fenomeno che inizia a preoccupare gli esperti. E' stato battezzato "computer rage", la rabbia da computer, e si aggiunge alla lista dei disturbi comportamentali provocati dalla tecnologia.
Si manifesta con improvvisi attacchi di furore, e si esprime con grande irruenza: i computer riottosi vengono anzitutto sanguinosamente insultati, ma spesso si ricorre alla forza bruta. C'è chi afferra la tastiera e la sbatte sul tavolo, chi lancia il mouse contro il monitor, chi cerca di infilare il computer nel cestino della carta straccia e chi strappa i cavi dal muro. Il ricorso ad armi da fuoco per ora è un caso isolato, ma non mancano i calci, e si registrano casi di calcolatori lanciati dalla finestra. Un frustratissimo utente di Albany, che non riusciva a programmare un database di vendita, ha dato sfogo allo stress applicando una morsa al computer. Secondo una recente indagine inglese, tre quarti degli utenti di computer hanno confessato di prendere regolarmente a parolacce la loro macchina e un quarto dei più giovani, dai 25 anni in giù, di averle anche dato qualche calcio.
Le cause scatenanti della "computer rage" sono le più varie, ma si segnalano in particolare i "crash" della macchina (specialmente quando provocano una perdita di dati), l'impossibilità di farla partire perché si è dimenticata la password e la lunghezza dei tempi di attesa per il caricamento dei programmi o l'elaborazione dei dati. Perché i tecno-stressati sono distratti e impazienti. E distruttivi: ma come dar loro torto, se un quinto di loro ha confessato che l'incapacità di dominare il computer li fa sentire stupidi e inadeguati?
La "computer rage", dicono gli psicologi, è solo la più recente manifestazione del crescente disagio verso le macchine. Corre parallela alla tecnofobia, con cui ha in comune il timore di perdere il controllo ed il convincimento di essere in competizione col computer, cervello umano e cervello elettronico a confronto per decidere chi merita il potere. La questione, insomma, è stabilire chi è più intelligente: non a caso l'insulto più frequente (e il più blando) rivolto a un computer è "stupido oggetto".
Ma il problema non è solo psicologico e individuale. La "computer rage" è anche costosa, perché oltre agli eventuali danni fisici alle attrezzature, è responsabile di ore ed ore di lavoro perduto, esattamente come le "vere" malattie. Gli esperti, però, per una volta tanto non danno la colpa agli esseri umani. Sono i calcolatori, dicono, ad essere ancora farraginosi e inadatti. E se proprio c'è un umano da accusare, allora il dito va puntato verso i servizi di supporto spesso insufficienti, gli installatori che non fanno abbastanza per ridurre lo stress degli utenti, i venditori che non sempre consigliano correttamente i clienti. Per ridurre le frustrazioni bisogna studiare computer pensati davvero per chi li usa, e formare personale di assistenza capace di capire fino in fondo i problemi degli utenti.
E nel frattempo, come se la cavano i tecno-stressati? Con qualche parolaccia di più. Aiuta a sfogarsi ed è meglio del ricorso alla violenza. Visto che poi il computer non si offende.

Quali sono le cause principali dello stress da computer? Forse è impossibile farne una lista completa, ma un medico americano, Morton C. Orman, ha provato a indicare le più comuni.
1) Non anticipare i problemi
Virus, crash ed altri disastri non sempre possono essere evitati. Ma è possibile almeno attutirne gli effetti: ad esempio, da quanto tempo non avete fatto un back up?
2) Risparmiare a tutti i costi
I modem meno cari, ma più lenti, i processori non aggiornati che non fanno girare i nuovi programmi, le schede grafiche a poco prezzo e bassa prestazione sono una fonte immancabile di rallentamenti e di attese. Siamo sicuri che il risparmio valga la frustrazione che provocano?
3) Non chiedere aiuto
Molti neo-utenti si vergognano di chiedere aiuto e consigli, ficcandosi in guai del tutto superflui. Eppure quando si è agli inizi l'appoggio di un esperto è indispensabile. Senza contare gli innumerevoli servizi di supporto gratuito offerti dalle aziende produttrici.
4) Non capire le ragioni dello stress
Le radici dello stress da computer, come quelle di ogni altro tipo di stress, sono legate anzitutto soprattutto al nostro modo di pensare e al nostro comportamento. Invece di incolpare la macchina, si può tentare di capire un po' meglio se stessi.
5) Cercare scorciatoie
Con il computer, la strada più breve non è sempre la migliore. Usare un nuovo programma senza leggere il manuale o la guida in linea è un modo sicuro per perder tempo pensando di risparmiarlo.
6) Aspettarsi troppo dal computer
Gran parte delle frustrazioni provocate dai computer derivano dall'idea che debbano funzionare sempre perfettamente. Questo purtroppo non è molto realistico. Qualche problema prima o poi capita senz'altro, ed è meglio aspettarselo fin dal principio.
7) Aspettarsi troppo da se stessi
Aspirare alla perfezione è inutile e frustrante. Anche gli informatici più esperti a volte cancellano un file per sbaglio, e quando si affrontano programmi complessi gli errori sono comuni. Non c'è ragione di sentirsene diminuiti.
8) Entrare in conflitto con gli altri
Dietro ai computer, c'è sempre la gente. Lavorare con un calcolatore può dare l'illusione di trovarsi in un mondo isolato, ma non è così. I computer allargano la nostra capacità di interazione sociale, e poiché questa si svolge al di fuori del nostro controllo diretto, ad esempio via Internet, aumentano anche le possibilità di conflitto.(c.d.g.)